domenica 24 dicembre 2017

La ragazza piena di profumo

Profumavi sempre.

Quanto dura questa tristezza? Quanto ci mette a trasformarsi in malinconia? 

Mentre stavano svuotando i tuoi armadi hanno trovato un regalo per me. Chissà da quanto era lì, il tuo ultimo regalo per me. Mi è venuto subito da piangere: è stato così bello godere ancora di un po' di te. 

Poco prima che morissi mi sembrava di non ricordarmi più di come fossi quando parlavi. Quando parlavamo. I nostri discorsi li ricordavo tutti, mi sembravano solo di altre persone. Eppure eravamo noi, a Marina nel 2011 a mangiare il gelato, mentre tu mi parlavi del nonno e io ti dicevo di Marco. Eravamo noi quando io ero triste e la tua casa era il mio rifugio. Quando ho preso la patente e volevo portare in giro solo te perché eri l'unica a cui sembravo brava (forse perché non sapevi guidare…). Eravamo noi in giro in bici a portare i fiori al nonno. Noi quando a mangiare la calda calda in piazza Aranci, tu mettevi sempre un fazzolettino sulla panchina prima di sederti, che cosa strana mi sembrava. Eravamo noi a far colazione con le tazze da principessa, a guardare e riguardare le tue mille collane. Eravamo noi a Forno, nel lettone con la zia P a ridere delle mie barzellette. 
Dopo l’ictus magari non parlavamo più, ma la cosa che mi manca più di te non sono le parole. E' come se avessi iniziato a selezionare per te le cose belle della mia vita quotidiana da mostrarti: l'ultimo taglio dal parrucchiere, le foto, le scarpe, il lavoro nuovo, i biscotti, gli smalti. 
Tu per me eri l'entusiasmo per le cose belle, eri un luogo in cui non ero semplicemente ben accetta in qualunque momento, io ero aspettata e attesa sempre. Il mio arrivo era gioia.

Avrei voluto vivere dove vivevi tu, per non dover dire addio anche alla tua casa, ma non è stato possibile.
In realtà non ho paura di dimenticarmi tutto quello che eravamo. Ho paura perché le cose nuove, quelle belle, di cui tu non sai nulla sono sempre di più e mi angoscia accorgermi che tutta la mia vita sarà piena di cose che non potrò mostrarti, il mio vestito da sposa per esempio. Ti piacerebbe tantissimo. Snoopy, ne saresti spaventata, non è come Jimmy e Charlie, ma è dolcissimo. Il mio matrimonio, la mia ultima borsa, l'università, gli stivali nuovi, il biglietto del mio bambino di sostegno. Saranno così belle senza il tuo commento entusiasta?

Il tuo regalo di cui sono più gelosa ora, è la tua boccetta di profumo: quando lo spruzzo mi sembra di abbracciarti. Domani è Natale e tu mi manchi più di ogni altro giorno, perchè ogni mattina del 25 dicembre, dopo la prima messa del giorno venivo a casa tua a svegliarti e a portarti i regali, se eri troppo stanca per venire ad aprirli da noi. Anche domani passerò, ma sarà l'ultima volta. 
Intanto sono già piena di profumo.